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L'EDITORIALE di oggi: San Vitaliano e Scisciano, così lontani, così vicini forse in futuro insieme

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Ip commento di oggi é affidato alla penna del nostro conterraneo dott. Ciro Altea

E’ in uscita per i tipi de   Il Tavolario   il bellissimo “Il mio piccolo mondo antico” di Antonio Di Palma , docente di Materie Letterarie di Scisciano.

Per i cultori di storia patria ma anche per i ragazzi e i giovani  e per gli appassionati della conservazione  dell’identità locale,  il libro è una tenera e poderosa  raccolta  di racconti brevi autobiografici ambientati nel mondo rurale e tra la gente dello Spartimento  degli Anni ’50, e molto altro.

Il valore aggiunto dell’opera  è la coralità dei commenti, delle impressioni, delle fotografie e delle emozioni, raccolte in presa diretta, dei tanti frequentatori dei Blog   Amo Scisciano e  Se di San Vitaliano sei…

La voce narrante del protagonista è arricchita dalla sponda creativa offerta da  Carmine De Micco con i parallelismi sanvitalianesi,  il quale  ha curato con gusto e originalità la grafica e l’impaginazione del libro.

L’insieme delle storie narrate si tiene assai bene con l’imperdibile saggio storico  “Segnali dal tempo, il paese ritrovato” scritto da Giovanni Altea, di cui curai l’editing.

Scisciano e San Vitaliano sono due paesi sommesi-vesuviani tra loro così vicini ma così lontani per le loro remote origini.

Scisciano risente l’impronta longobarda (San Germano ne è il santo protettore), San Vitaliano ha origini e sedimentazioni  più tipicamente romane  (il santo protettore è Vitaliano,  vescovo di Capua).

Grazie a questi due  lavori  saranno disponibili due mezzi di conoscenza complementari che, se lo vorranno,  le Amministrazioni comunali di riferimento, la Scuola locale, le Associazioni  culturali e le Pro-Loco potranno valorizzare al massimo possibile.

Le prime due per la conservazione dell’identità locale e del sentimento civico, fonti di civiltà delle popolazioni; la seconda per farne materia di divulgazione tra le nuove generazioni preservarne il bisogno  di appartenenza, le terze  per farsi protagoniste di un dibattito, che sollecito qui e ora,  sulla grande opportunità di unificare le due entità amministrative in un unico Comune conservandone  le  municipalità (o circoscrizioni, che dir si voglia). Tutte cose buone che non si escludono,  anzi, che si armonizzano vicendevolmente.

Dal dopoguerra  a Scisciano  si sono succeduti governi comunali, di fatto, prudenti e oculati. Il paese è vivo e non ha smarrito l’identità originaria di luogo solidale. San Vitaliano invece sì, l’ha perduta.  Scelte avventate del passato e la prevalente incapacità dei tempi più prossimi, salvo brevi periodi di eccezione,  hanno fatto regredire quello che di buono c’era.  

Ma più forti vincono: i due Comuni insieme hanno una molto vasta estensione geografica, una popolazione che fa più 12 mila abitanti e quello che più conta delle comuni  potenzialità ora inespresse.

Un unico Municipio, se fondato, potrebbe  utilizzare “mille” economie di scala e mirare un futuro più certo e solidale a favore delle rispettive popolazioni, unite comunque da un comune destino.

Fermiamoci qui consapevoli di avere fatto solo balenare il molto altro che questo libro suggerisce e propone.