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L'EDITORIALE di oggi: Donne sotto attacco

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Il commento di oggi é affidato alla penna del nostro conterraneo Sabato Limonciello

Qualche giorno fa Lia Celli, dopo l’ennesima aggressione subita dalla Boldrini, ha paragonato la sua vicenda a quella di Ipazia di Alessandria d’Egitto.

Ipazia è stata una scienziata dell’antichità, una matematica, immortalata da Raffaello nel famoso dipinto “La scuola di Atene”, esposto nei Musei Vaticani, ove si possono riconoscere Platone, Euclide, Archimede, Aristotele, Socrate, ecc. ed ella, tra questi mostri sacri, spicca in quanto unica donna in tale consesso glorioso ed intimidatorio, di filosofi, matematici e astronomi.

Ben pochi omaggi le son stati tributati, se non un cratere sulla Luna ed una vicina valle.

Ipazia ha avuto una vita tribolata perché, correligionaria del prefetto romano Oreste, si era guadagnata l’antipatia del patriarca Cirillo, che di Oreste era avversario. D’altra parte, in quanto astronoma e matematica era sotto anatema da parte dei cristiani che, all’epoca, da perseguitati si erano trasformati in persecutori.

Cirillo tramò per uccidere Oreste ma questi sopravvisse all’attentato. Allora cercò un’opzione più semplice e questa opzione risultò ovvia: una donna famosa, che era un essere anormale e che osava filosofare, una strega dedita agli oroscopi ed alla nefasta abitudine di ragionare, un’infedele pagana. In sostanza, Ipazia era la candidata ideale al martirio, però al rovescio, dalla parte sbagliata.

Il parallelo a me non è parso forzato: la Boldrini subisce attacchi continui ed inviperiti, innanzitutto da parte dei suoi avversari politici, in quanto donna pensante e ragionante, contro-corrente, oltre ad essere stata donna di potere (nelle Istituzioni), ruolo per lo più riservato agli uomini. 

“Tutte le donne che hanno un ruolo” – dichiarò da Presidente della Camera – “oggi sono esposte purtroppo all’odio. Un problema serio della nostra società e non è un fenomeno tipicamente italiano, purtroppo, ma esteso. Su di me si concentra più di un fattore: sono una donna, rappresento le istituzioni in un tempo in cui c’è molta diffidenza nei loro confronti, oltre al fatto che il nostro dibattito pubblico, e politico in particolare, è andato oltre”

Infatti, molti degli attacchi subiti sono veri e propri insulti; se non, addirittura, evocazioni allo stupro: scene viste solo in teatri di guerra, non in un Paese democratico.

E, dunque, quando si assiste alla scena di un cittadino comune che inveisce contro di lei al grido: ”Prima gli italiani”, slogan di uno specifico Capo-partito, si capisce che il virus si è oramai diffuso a livello di massa ed il pericolo della incolumità, per alcuni personaggi pubblici, non più protetti dalla scorta, è incombente e reale.

E qui si prescinde, ovviamente, dal merito politico, sul quale pure ci sarebbe molto da dire. 

Un caso, diversissimo, si è recentemente riscontrato anche per una Parlamentare 5*, in circostanze ancora da chiarire. Ma, a parte la dovuta solidarietà a lei ed a tutte le donne che vengono aggredite o che subiscono violenza, c’è comunque una notevole differenza tra essere assalite in seguito ad un alterco alla cassa del Supermercato e chi viene costantemente attaccata in maniera aggressiva per la sua attività Politica. 

La Boldrini resiste e combatte in prima fila incurante, come Ipazia, degli attacchi e delle maldicenze ma forti, entrambe, delle loro convinzioni sempre praticate con fermezza, coraggio e coerenza