Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione utente di terze parti. Per accettare la profilazione della navigazione e migliorare la tua esperienza utente leggi l'informativa.


Cookie policy   Accetta i cookies
728 x 90

L'EDITORIALE di oggi: chiusura festiva dei negozi ?

L

Il commento di oggi é affidato alla penna del nostro conterraneo Sabato Limonciello

La chiusura festiva degli esercizi commerciali è un tema che sta animando il dibattito nazionale ma che ha immediate ripercussioni anche a livello locale.

L’idea parte da due principi:

• garantire il riposo festivo consentendo alle famiglie di ricongiungersi (almeno) la domenica

• aiutare i piccoli esercizi nella loro quotidiana battaglia contro la concorrenza dei supermercati: se tutti sono chiusi di domenica (è l'idea), almeno in quel giorno ci si può riposare

Partiamo dal rilevare un fatto (rif. http://www.brunoleonimedia.it/…/Foc…/IBL_Focus_293-Mitra.pdf)

“dati provenienti da 30 nazioni europee dal 1999 al 2013, studiano l’effetto sulla disoccupazione causato dalla liberalizzazione del lavoro domenicale. Il risultato è che il lavoro domenicale ha consentito un aumento significativo dell’occupazione pari al 7-9% nei paesi in cui è stato consentito”

E’ vero che l’ aumento di questa occupazione si è avuto nelle grosse catene e, spesso, a scapito dei negozi di prossimità. Ed è anche vero che le condizioni lavorative a cui sono sottoposti i lavoratori di tali catene spesso non sono quelle garantite dai contratti e dalle normative sul lavoro.

Ma se queste problematiche certamente esistono, la domanda è se la chiusura degli esercizi nei giorni festivi porti alla loro risoluzione.

Io penso di no:

1) i lavoratori dei grossi centri di distribuzione sono già molto spesso vessati, a prescindere che il lavoro sia festivo o feriale. Per migliorare la loro condizione sono necessari l’azione delle organizzazioni sindacali ed i controlli delle ASL e degli Ispettorati del lavoro

2) i negozi di prossimità subiscono già quotidianamente la concorrenza, non solo dei grossi centri commerciali, ma anche dei supermercati presenti nei paesi. Se si vogliono aiutare i piccoli esercenti bisogna trovare soluzioni diverse e più efficaci: valorizzazione delle tipicità locali, attrattività dei borghi, detassazione, consorzi, etc.

Riguardo, invece, alla possibilità che nel giorno festivo la famiglia si riunisca intorno al desco familiare, noto che, a parte i grandi centri commerciali, ci sono già oggi tante persone (e non solo quelle addette alla nostra sicurezza e salute) che lavorano durante le festività. Ed il loro lavoro consiste proprio nell’assicurare i servizi a chi in quel giorno è libero: bar, ristoranti, cinema, edicole, guide turistiche, personale di musei, etc.

È una realtà della moderna società, quindi, il lavoro festivo, anche quello che risponde alle esigenze commerciali dei consumatori: è giusto che a questi lavoratori sia riconosciuto un trattamento economico adeguato, il riposo compensativo, il diritto alla rotazione con altre persone ed il diritto di rifiutare l’incarico in caso di specifiche condizioni. Non penso che giovino I divieti: piuttosto credo che bisogna orientarsi verso misure di regolamentazione. I divieti, in un mercato oramai globalizzato, si rivelano anacronistici