16 su 50. E 8 su 25.
Un'aria pulita di montagna quella respirata a San Vitaliano e limitrofo nella giornata del 24 marzo, ultimo giorno di rilevazione della centralina di rilevamento della qualità dell'aria del circuito ARPAC ubicata a San Vitaliano.
Una media giornaliera di PM10 pari 16 µg/m³ mentre la legge ne fissa a 50 µg/m³ il tetto massimo.
La media giornaliera del PM2.5 ( il particolato fine capace di arrivare fino ai bronchi e agli alveoli ) al 24 marzo era di 8 µg/m³ quando il
valore medio ( annuale) che non deve esser superato è di 25 µg/m³.
Insomma la cura del #IoRestoACasa con poche auto in giro, le attività chiuse, le "industrie" a marcia ridotta, ed il clima caldo e soleggiato che ha portato al minore utilizzo di camini e stufe, sta dando i suoi frutti.
Beh. Apparentemente!!
Si apparentemente.
Ed allora che cavolo è successo tra il 17 ed il 21 marzo?
Stesse disposizioni nazionali e regionali AntiCoronavirus eppure 5 sforamenti in 5 giorni consecutivi!!
In estrema sintesi, il blocco AntiCoronavirus è apparso utile ai fini del contenimento del PM10 e PM2.5 nei primi giorni delle disposizioni. Poi una impennata inspiegabile dei dati nei 5 giorni tra il 17 ed il 21 marzo, e poi un altro calo repentino delle polveri sottili.
Tutto ciò fa apparire sempre più multifattoriale la causa della presenza del particolato nella nostra aria. E l'approccio, quindi, dovrebbe essere multifattoriale con il contributo di tutti gli Enti locali e sovralocali.