Giuseppe mi ha sempre guardato con un sorriso timido. Poche parole, sguardi, tanti. L'ho conosciuto tra un progetto a scuola e qualche lezione di basket. Ma si vedeva che non c'era la scintilla per la pallacanestro, amava la palla a terra, amava il "pallone".
Mi ha sempre incuriosito il tono con cui si rivolgeva a me, sempre pacato in un mare di schiamazzi. Un animo buono.
E non ho mai scritto di quell'incidente di 7 anni fa. Aveva 15 anni. Nemmeno una parola. Non un fiato.
Giuseppe Miceli.
Un pannello con la sua foto è stato affisso per anni nella palestra della nostra scuola. Non so se c'è ancora. I suoi amici gli dedicarono un torneo.
Qualche giorno fa, ho conosciuto la mamma telefonicamente ed insieme abbiamo deciso di ricordare il sorriso di Giuseppe, celebrando la sua vita. Celebrando il suo compleanno.
Nelle ore in cui scrivo ( 6 ottobre), avrebbe festeggiato con i suoi amici, facendo baldoria. 22 candeline. Un uomo ormai.
Un abbraccio alla mamma di Giuseppe, alla sua famiglia ed a tutti gli amici che lo ricordano tutti i giorni.
Ciao Pè, buon compleanno da tutti noi.