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San Vitaliano, corre i 42 km della maratona ai tempi del Coronavirus: ma lo fa in casa!

San Vitaliano, corre i 42 km della maratona ai tempi del Coronavirus: ma lo fa in casa!

È un folle, un matto da legare e sono orgoglioso di essere un suo concittadino.

Mentre parecchi sanvitalianesi, compreso ovviamente chi scrive, sprofondavano nel proprio divano, il nostro Ciro Gibotta, la settimana scorsa, ha corso la distanza di una maratona nel giardino di casa sua, dando una grande prova di forza fisica e mentale.

" Fino a pochi giorni fa - commenta il runner sanvitalianese- , se qualcuno mi avesse chiesto: "Qual è la maratona più strana che hai dovuto affrontare?", sicuramente non avrei non potuto citare la mia impresa realizzata alcuni mesi fa in solitaria: la mia maratona, 42 chilometri e 195 m. percorsi tra le campagne dell'agro nolano. 42 chilometri impregnati di sudore e dedizione. Eppure, oggi, di follia ne ho fatta un'altra, dimostrando a me stesso che quando si ama qualcosa non vi è inibizione né impedimento che possa distogliere
dal proprio obiettivo"

"Non vi è nulla capace di fermare l'amore che provo per la corsa. - continua Ciro - E così, ho maturato la decisione di voler percorrere una maratona ancora più intima, e sicuramente più ardua per problemi di natura tecnica: 42 chilometri tra le mura di casa. Il non poter percorrere un rettilineo, che mi avrebbe aiutato ad ingranare in velocità e passo,
ha reso questa esperienza molto più ardua di quanto pensassi. Ho dovuto farmi bastare il poco spazio che avessi: eppure, non mi sono sentito in trappola, perché la corsa mi rende vivo, mi fa sentire libero. Ciò che mi ha dato la carica e mi ha incoraggiato a non desistere sono state due persone: Tina, la fidanzata di mio figlio, che con il suo costante incitamento mi ha regalato lo stesso calore di un pubblico acclamante. Secondo, ma non per importanza: mio figlio Antonio, che mi è stato
spiritualmente e fisicamente vicino in questa missione, accertandosi costantemente che non necessitassi di nulla, e che si è premurato di cogliere gli attimi di questa fantastica avventura con un filmato che custodirò per sempre.

" 42 chilometri che si sono conclusi con
la stretta di mano fiera di mio figlio, che con orgoglio mi ha detto: "Sei un campione, babbo!". Non ho potuto fare a meno di commuovermi: l'essere stato continuamente
supportato da lui è stato uno dei miei principali incentivi. Potranno togliermi tutto, anche la libertà: ma non mi toglieranno mai la libertà di correre. Si trova sempre una soluzione: l’importante è rispettare leggi e restrizioni, e non oltraggiare quello che ci viene imposto dai nostri governatori.
Voglio sentitamente dedicare questo percorso alle autorità, agli sportivi e appassionati di Running del mio paese, i membri della mia squadra, il presidente Luigi Celiento e il patron Pasquale Ummarino. Vorrei abbracciare con affetto tutti gli atleti della mia squadra, guardarli negli occhi e incoraggiarli: ce la faremo, ragazzi".

" Non smettete mai di inseguire i vostri sogni e di dare sfogo alle vostre passioni, perché sono quelle a renderci veramente liberi. Io resto a casa "