Sembra un film. I fatti risalgano alla settimana scorsa. Siamo a giovedì 18 aprile, ore serali.
I protagonisti della vicenda li chiameremo Marco e Maria, nomi di fantasia, una coppia sanvitalianese, ambedue giovani. Lui è del 1986, 33 anni.
Non conosciamo i retroscena che saranno probabilmente travagliati. Sappiamo solo che Maria si reca in un locale della nostra area, Marco la cerca, la trova, la trascina fuori, la porta nella stradina secondaria di via Ponte delle Tavole ed inizia a massacrarla di botte.
Spintoni, schiaffi, calci e pugni lasciano Maria a terra, in quel postaccio, sanguinante. Il classico raptus di follia durato giusto il tempo di pestare a sangue la povera vittima. Parliamo di naso rotto, contusioni ed escoriazioni multiple. Parliamo almeno di lesioni e maltrattamenti, aggravati.
Poi Marco scappa, fugge verso lidi lontani, facendo perdere le sue tracce.
Qui entrano in scena gli uomini in divisa della Stazione locale dei Carabinieri, guidati dal Maresciallo Vinicio Pesapane che, allertati, corrono in soccorso della donna, portandola al nosocomio più vicino e poi avviano le ricerche di colui che si è dato alla macchia.
Sin dall’inizio appare complicato intercettare l’uomo che si è allontanato dalla zona. La soluzione allora è pedinare coloro che “sono vicini” all’uomo. L’operazione viene avviata: tutti gli uomini a disposizione del Comandante si appostano, sorvegliando chi potrebbe aiutarli involontariamente a portarli dal ragazzo .
La Procura, intanto, freme e sollecita: è preoccupata perché il soggetto “potrebbe reiterare i reati”, ritornando nuovamente dalla donna.
Tempo 48 ore e l’operazione porta i Carabinieri di San Vitaliano fuori dalla nostra zona. A Napoli. Precisamente in Stazione, quella di piazza Garibaldi. Lì, gli uomini del Comandante Pesapane intercettano ed arrestano l’uomo proveniente da Roma Capitale dove si era rifugiato per due giorni.
Si chiude, così, in 48 ore una brillante ma complicata operazione portata a compimento dalla locale stazione dei Carabinieri di San Vitaliano.
