Quante volte vi è capitato di passare in Via Parrocchia? Forse mai ci si è resi conto che al civico 22, murata nell’antico palazzo ormai fatiscente, che una volta ospitava la bottega del calzolaio Severino, è visibile un’iscrizione funeraria su blocco, mutila, databile all’età augustea (fine I sec. a.C./ inizi I sec. d.C.).
Anche se l’iscrizione presenta visibili e importanti lacune è possibile leggere :
Quinto Staberio
Staberiae
Quintus Staberius
filìus
Canìniae
Difatti, da un'analisi un pò più approfondita è possibile evidenziare quindi Q. Staberio, si sa che a Nola c’era un fitto addensamento di Q. Staberi, evidentemente liberti (ossia schiavi liberati dal padrone tramite la pratica della manomissione) o discendenti dai liberti del Q. Staberius, grande proprietario terriero a Nola all’epoca di Cicerone.
Annamaria Mautone