Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione utente di terze parti. Per accettare la profilazione della navigazione e migliorare la tua esperienza utente leggi l'informativa.


Cookie policy   Accetta i cookies
728 x 90

San Vitaliano, gennaio più inquinato dal 2012: cosa fare per difendersi dalle polveri sottili

San Vitaliano, gennaio più inquinato dal 2012: cosa fare per difendersi dalle polveri sottili

Abbiamo fatto copia ed incolla di un articolo postato dall'esperto Luigi Parrella che ringraziamo per le sue sollecitazioni.

È stato il mese più impolverato di sempre, ovvero da quando ci sono le rilevazioni della qualità dell'aria del circuito Arpac. 


In attesa che la Politica decida finalmente di guarire le città dallo smog, prendendo gli adeguati provvedimenti strutturali che da anni sollecitiamo – continua Passi – Legambiente lancia un appello ai cittadini: evitate i comportamenti che mettono ancor più a rischio la vostra salute. Ecco i nostri consigli.”

Attività fisica all’aria aperta. Per il momento è meglio soprassedere. Con i livelli attuali di Pm10 non è una buona idea correre in città: l’iperventilazione che ne deriva, oltre a far inalare più inquinanti aumenta anche il sangue nei polmoni, che accumula così molte più polveri sottili, soprattutto le frazioni più fini che dal polmone, attraverso la circolazione sanguigna colpiscono altri organi, dal cuore al cervello.  Infatti, insieme al Pm10 respiriamo anche il Pm2,5 e frazioni ancora inferiori

Muoversi in bici. Ai benemeriti ciclisti che non inquinano il consiglio è di non forzare l’andatura per non iperventilare.

Bambini. I bimbi, in particolare i più piccoli, non hanno ancora costruito del tutto il loro sistema di difesa e inoltre, vicino al suolo, il Pm10 è più presente a causa del continuo risollevamento causato dal passaggio delle auto. Se è possibile non portare i piccoli  nel passeggino, ma nello “zaino porta bimbi” o in braccio.

 Amici a quattro zampe. Costretti a vivere rasoterra, sono i primi a subire gli effetti nocivi di polveri sottili e idrocarburi. Così spesso manifestano l’antracosi, una patologia che annerisce i polmoni e che alcuni studi correlano all’insorgere di tumori delle vie respiratorie. Cercate di tenerli il più possibile lontani da strade trafficate.

Blindare casa? Le micropolveri superano facilmente gli infissi, perciò non aprire le finestre non serve, anzi si rischia di moltiplicare l’inquinamento “indoor”. L’aria di casa è la stessa che c’è fuori a cui si aggiungono altri inquinanti prodotti all’interno (fumo di tabacco, fornelli, vernici dei mobili…).

Campanelli d’allarme:  le persone in buona salute e non fumatrici devono prestare attenzione ai campanelli d’allarme: il raschietto in gola, l’improvvisa  tosse secca… a cui può seguire un’escalation di bronchiti  e  broncopolmoniti. Ovviamente ciò vale ancor più per le categorie più a rischio. Oltre ai bambini deve temere di più le micropolveri chi soffre già di malattie respiratorie croniche o di patologie degenerative. E gli anziani, che sono più fragili.

 “Infine- conclude Passi- partecipate e rafforzate le iniziative collettive di associazioni ambientaliste e comitati per ottenere politiche anti-smog più efficaci”.

Nota: Mascherine. Indossare le mascherine di garza serve a poco: non sono in grado di fermare le polveri sottili. Quelle davvero filtranti (per capirci quelle che usa la polizia municipale) si  possono trovare nei negozi che vendono prodotti antinfortunistici, ma costano molto di più.             (Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente Padova)