Dopo i provvedimenti antiPM10 di San Vitaliano, tra polemiche, menefreghismo,sordità , miopia ed esigenze commerciali diverse...
Il valore giornaliero di 50 μg/m³ di PM10 non può essere superato più di 35 volte nell'arco dell'anno.
Al massimo, 35 sforamenti in 365 giorni, uno ogni 10 giorni circa. Questo è quanto previsto dalla legge affinchè si possa considerare l’aria che si respira salubre, o meglio ciò che si inala respirabile.
Veniamo a San Vitaliano.
Il giorno 18 febbraio 2020, la centralina di rilevamento della qualità dell’aria ubicata a San Vitaliano ha registrato già quota 35 sforamenti.
35 sforamenti già nel primo mese e mezzo del 2020. Precisamente dal 1 di Gennaio al 18 febbraio. 35 picchi negativi in 49 giorni. Più o meno uno ogni giorno e mezzo.
Dal 18 febbraio in poi, quindi, tutta la nostra aria del 2020 sarà fuori legge. Peggio di noi, solo Acerra che, stranamente ( solitamente viaggia sotto i ritmi sanvitalianesi), ne conta 36, uno in più.
Abbiamo 316 giorni che restano in questo 2020 per superare ogni record.
Siamo appena usciti da un periodo turbolento, quindici giorni di grosse polemiche ed incertezze legate all’ordinanza n. 2 del 20.01.2020, a firma del Sindaco di San Vitaliano, con cui era stato disposto il divieto di circolazione dei veicoli a benzina 0 - 1 - 2 - 3 e dei veicoli diesel 1 - 2 - 3 - 4 su tutto il territorio comunale, al fine di contenere l'emissione in atmosfera di polveri sottili dovute anche al traffico veicolare pubblico e privato.
Con la successiva ordinanza n. 3 del 14 febbraio, concepita partorita a seguito della verifica dei bollettini emessi dalla Rete Regionale Monitoraggio Qualità Aria dell’ARPAC, è stato sospeso il primo provvedimento.
Tutto da rifare, insomma, tra le polemiche di tutti, menefreghismo di molti, sordità degli enti, miopia della politica ed esigenze commerciali diverse…
