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L'EDITORIALE di oggi: Un’EUROPA senza Stati

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Il commento di oggi è affidato alla penna del nostro concittadino Sabato Limonciello

Nel nostro quotidiano, difficilmente si trova qualcuno che parli bene dell’Europa. Infatti, purtroppo, tanti sembrano aver dimenticato che l’utilizzo delle normative Europee, p.e. nel campo dei dispositivi elettrici, ha aumentato la sicurezza della nostra vita; o non danno eccessivo valore alla ricchezza di cultura e di esperienze che i nostri giovani acquisiscono col Progetto Erasmus; oppure non fanno più caso a quanto costava, solo pochi anni fa, telefonare all’estero. L’unico ricordo, diffuso a livello di massa, è un fantomatico, quanto inesistente, raddoppio dei prezzi. Che non corrisponde al vero in quanto (circostanza rimossa dai più) era prima dell’ingresso nell’Euro che gli italiani subivano una inflazione a doppia cifra, contro quella al più al 2% da quando siamo nell’Eurozona.

E questo solo per parlare di alcuni aspetti pratici, che impattano la nostra vita quotidiana. Tanto ci sarebbe da dire ancora sui valori della solidarietà europea, espressi nel Manifesto di Ventotene, e sul periodo di pace, mai così lungo in Europa, al quale ci siamo assuefatti, considerandolo oramai naturale.

Questo non vuol dire che va tutto bene, anzi. E’ necessario un cambiamento, una ridefinizione degli obiettivi e delle regole del nostro stare insieme. Ma il miglioramento, che anche i più europeisti chiedono, non è certamente quello auspicato dai cosiddetti sovranisti, che vorrebbero ritornare ad un passato in cui ognuno difendeva i propri confini ed il trattato di Shengen, che ci ha dato la libertà di varcare le frontiere con gli Stati Europei senza passaporto, facendoci sentire cittadini globali, non esisteva.

Ed allora mi sento di sottoscrivere appieno e diffondere il Manifesto, proposto da uno scrittore austriaco e una politologa tedesca, pubblicato alle 16 del 10 novembre scorso, a 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, che rivendica un nuovo tipo di “sovranismo”, quello dei Cittadini, che dichiara fallita l’Europa degli Stati Nazionali ed auspica, tra l’altro, un Governo Europeo eletto dal Parlamento Europeo, espressione dei cittadini.

Difendiamo la nostra appartenenza alla Comunità Europea; respingiamo le istanze “separatiste”, anche quelle degli ipocriti che, non avendo il coraggio di professarlo apertamente, agiscono scientemente in modo che l’Italia esca fuori dal consesso europeo. 

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