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L'EDITORIALE di oggi: perché tanti Salvini in giro ?

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Il problema dell'Italia sono I migranti?

Il Ministro dell’Interno viene accolto da ovazioni quando si presenta in pubblico. Al netto del fatto che scene di giubilo di tale portata lasciano sempre un po’ perplessi, non c’è dubbio che dai sondaggi i consensi raccolti da Salvini si sono rapidamente moltiplicati.

Perché?

E’ abbastanza evidente che ciò sia avvenuto per apprezzamento alla sua politica sui migranti. O, meglio, a ciò che riesce a comunicare rispetto alla sua politica riguardo ai migranti. Infatti i numeri dimostrano che il calo degli sbarchi era già avvenuto durante la gestione del precedente Ministro, Minniti. Il quale, però, non riceva questo plauso.

Stili di comunicazione profondamente diversi, certo. Ma, ovviamente, dipende anche dalla platea a cui ci si rivolge: più sensibile a certi tipi di messaggi che non ad altri.

E qual è il messaggio che manda Salvini?

E’ quello della riappropriazione di una identità che, a suo dire, verrebbe minacciata da una presunta “invasione di migranti”. Invasione negata dai numeri: l’Italia, tra le Nazioni che accolgono migranti, si colloca agli ultimi posti. 

Secondo i dati Istat, al 1 gennaio 2017 gli stranieri residenti in Italia erano 5.047.028, pari all’8,3% della popolazione. In altre nazioni europee (Austria, Germania, Spagna, Regno Unito, etc.) si va dal 9% al 15% di stranieri residenti.

La vera emergenza, invece, è quella degli italiani che sono andati via: sempre al 1 gennaio 2017 gli italiani residenti fuori dei confini nazionali e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) erano 4.9milioni, l'8,2% degli oltre 60,5 milioni di residenti in Italia alla stessa data. Quasi lo stesso numero degli immigrati che son qua. E questi immigrati, in massima parte, non sono in Italia a fare il lavoro che quegli italiani (tanti laureati!) sono andati a fare all’estero!

Quindi, per semplificare, ci priviamo (per lo più) di “menti” ed importiamo (per lo più) “braccia”: braccia che vanno comunque a fare, in genere, lavori che molti italiani non fanno: badanti, lavoro nei campi, etc. Però noi, nel frattempo, ci priviamo delle menti che potrebbero e dovrebbero far fare un salto economico, culturale, scientifico e tecnologico al nostro Paese.

E’ giusto pretendere che in Italia sbarchino solo persone che hanno effettivamente bisogno di aiuto. Ma sarebbe necessario che il nostro Governo avesse chiaro quali siano effettivamente le priorità ed impegnasse le risorse su queste.

E’ la bassa Produttività, innanzitutto, che ci penalizza e questo è il risultato della inefficienza del Sistema Paese, dell’alto grado di burocrazia, di corruzione e della carenza di infrastrutture fondamentali (linee veloci, p.e., non solo stradali ma anche banda larga).

Se, anche con un colpo di bacchetta magica, non sbarcassero più migranti da noi, i nostri problemi (bassa occupazione, tasse alte, debito pubblico, scuole, pensioni, etc.) starebbero sempre là.

E allora, pretendiamo una inversione dell’agenda politica e togliamoci di dosso la patina di “popolo intollerante” che talune indagini (p.e. Pew Research) ci attribuiscono.

Torniamo ad essere quel popolo che con la propria intelligenza, laboriosità e cultura ha portato l’Italia ad essere tra le prime nazioni industrializzate al Mondo e si è fatta stimare e lodare da tutte quelle genti dove i nostri antenati (ieri) ed i nostri giovani (oggi) applicano il loro sapere