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L'EDITORIALE di oggi: Il nuovo arcobaleno politico che solo i bambini capiscono

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Il commento di oggi é affidato alla penna del nostro conterraneo Giovanni Malesci

Dove eravamo rimasti?

Che … c’era una volta un Paese in cui vivevano insieme “bianchi”, “rossi” e “neri”.

Per  supponenza e negligenza nel ritenere il Paese vaccinato contro la protervia e la volgarità e sanamente votato all’europeismo ed alla centralità della Persona senza distinzione di sesso, razza, etnia, credo e censo, siam passati ai “grigi”, “rosa” e “neri”. Oltre ai “gialli” ed ai “verdi”.

E mo’?

Poiché gli adulti non sanno sognare ma sanno solo lamentarsi e non sanno più lavorare per ricostruire un mondo a misura d’uomo, tocca a tutti assistere ad un unico lungo piagnisteo o a vuote ed autoreferenziali proposte per non piangere più.

Tanti a lamentarsi per le polveri sottili. Qualcuno sogna soluzioni per il proprio giardino, altri per le proprie strade ma chi si fa carico di mettere attorno ad un tavolo gli amministratori dei comuni nolani perché questi, ignorando i propri colori sempre più sbiaditi, urlino pretendendo attenzioni e fatti da Città Metropolitana, Regione e Governo? Ci vorrebbe proprio un Agenzia!

Tanti a lamentarsi dell’inquinamento di più o meno grandi aziende locali. Qualcuno sogna di allontanarle ignorando che un mega incendio locale è stato meno nocivo dell’incendio di Caivano, altri – vista la salubrità dell’accaduto – pensa di raddoppiarle. Chi si fa carico di una riflessione attenta sulla presenza industriale sul territorio? Ci vorrebbe proprio una sezione di Partito!

Tanti a lamentarsi del troppo cemento. Qualcuno sogna di sottrarlo ad alcuni per costruire la casa per i propri eredi che per lavoro e carriera, risiedono altrove. Il cemento fa male solo se è dell’altro. Ci vorrebbe proprio una coscienza!

Tanti a lamentarsi che la qualità dei servizi è scarsa. Qualcuno sogna il diritto di pretendere le cose dimenticando che la democrazia è equilibrio tra diritti e doveri. Ci vorrebbe una etica pubblica!

Tanti a lamentarsi della desertificazione del centro storico in favore di via Nazionale. Qualcuno sogna di spostare gl’interessi commerciali da un luogo all’altro con una bacchetta magica, senza sforzarsi a pensare soluzioni per rivitalizzare ciò che non c’è più non solo a San Vitaliano ma in tutti i piccoli centri nolani. Ci vorrebbe un po’ di creatività!

Tanti a lamentarsi delle scuole sanvitalianesi. Qualcuno sogna l’impossibile: io vivo la scuola di San Vitaliano ed assisto solo ad esercizi di professionalità da parte del corpo docente e non. Non vedo baby bulli. Vedo genitori bulli. Ci vorrebbe un po’ di partecipazione e condivisione in più.

Occorre di tutto un po’: è vero!

Occorre essere in rete con gli altri comuni, occorrono vive sezioni di partito o movimenti, occorre una nuova coscienza civica, occorre costruire un’etica pubblica, occorre un po’ di creatività, di partecipazione, di condivisione.

Occorrono luoghi di confronto. Vedo un deserto e … se intravedo un’oasi, mi accorgo poi che trattasi di arena.

Sediamoci e torniamo a sognare, cessando di tifare, odiare o sparlare.