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Il mio piccolo mondo antico

Il mio piccolo mondo antico

Lunedì scorso l’auditorium di San Vitaliano ha ospitato la presentazione del libro del prof. Antonio Di Palma di Scisciano. Il testo è una raccolta di racconti dell’infanzia dell’autore, che ha coinvolto in tanti con la rievocazione dei fatti narrati.

Lunedì scorso l’auditorium di San Vitaliano ha ospitato la presentazione del libro del prof. Antonio Di Palma di Scisciano. Il testo è una raccolta di racconti dell’infanzia dell’autore, che ha coinvolto in tanti con la rievocazione dei fatti narrati.

Sono stati, quindi, molti i commenti che tante persone hanno elaborato tanto che, Carmine De Micco (vero artefice del progetto complessivo), d’accordo col Prof. Di Palma, ne hanno tirato fuori un ulteriore testo.

Pubblico qui, di seguito, il mio contributo:

Il libro di Antonio Di Palma è un'antologia di racconti che si snocciolano, uno per uno, con avidità e piacere, alla stessa stregua degli "Arancini di Montalbano". Ma è anche, se non soprattutto, un libro di Storia. La cui unicità è evidente, palese: nessuno di quei racconti potrà mai trovare posto in un libro di Storia "ufficiale". Tanto particolari sono i racconti che troverebbero scarso o nullo interesse presso un uditorio nazionale o internazionale, perché troppo legati ai nostri luoghi, lontani dai crocevia che hanno segnato i destini dell'Umanità. Chi volete che sappia della Masseria Cerreto o di Spartimento? Ebbene, secondo me, lo "scarso interesse" è solo apparente. La sua forza sta proprio nella "particolarità"! Questi racconti stanno rinsaldando il legame di una comunità che ritrova, nello scrigno dei suoi segreti, il cemento che l'ha unita. E che oggi, miracolosamente, la unisce di nuovo. Con una specificità, che viene esaltata dai social: quel popolo, nel corso dei decenni, si è "internazionalizzato". Io stesso sono stato partecipe di questa trasformazione: uno zio acquisito, partito da Scisciano e di cui si erano perse le tracce, è stato poi ritrovato, in California, con nome, cognome e familiarità diversi. Ebbene, tanti come lui, sono sparsi per il Mondo e, leggendo questo libro, metteranno insieme i mattoni della loro vita: alcuni per ricordare, altri per ricostruire. Come per mio zio, che aveva lasciato Scisciano quando era troppo piccolo per sapere delle sue origini. E saprà, lui e gli altri, della Pandulinata, della "monta", dei prodromi del boom economico degli anni 60, con le auto e le "bolognesi" a Spartimento, dei Fujenti,... E contamineranno, con questi racconti e con queste emozioni, la Storia dei luoghi in cui adesso vivono. E questa nostra Storia, dunque, diventerà patrimonio "mondiale". Grazie ad Antonio che con la sua costanza, sagacia, memoria ha impresso, su un testo ad imperitura memoria (come avvenuto, sia consentito il volo pindarico, subito dopo la scoperta di Gutenberg), la tradizione finora posseduta oralmente dalla nostra comunità.