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San Vitaliano,10 anni dalla morte di Don Gennaro Falcone: il ricordo di Salvatore Marotta, avvocato ed ex Sindaco

San Vitaliano,10 anni dalla morte di Don Gennaro Falcone: il ricordo di Salvatore Marotta, avvocato ed ex Sindaco

In memoria di Don Gennaro Falcone

L’avvocato Salvatore Marotta racconta…Don Gennaro Falcone

In occasione del decennale della morte di Don Gennaro Falcone, abbiamo intervistato una persona che ha vissuto quegli anni in prima linea, ricoprendo diversi ruoli nell’arco di tempo in cui Don Gennaro è stato parroco di San Vitaliano. L’avvocato Salvatore Marotta. 

Abbiamo chiesto a quest’ultimo chi fosse e cosa ha rappresentato per lui e per la comunità Sanvitalianese Don Gennaro Falcone, senza indugi l’avvocato ci ha accolti e ha iniziato a rimembrare il passato.

" Don Gennaro Falcone - afferma l'avv. Marotta - è arrivato a San Vitaliano per mancanza di preti, dopo la morte di Barbella, si sono succeduti dei parroci per poco tempo e noi non avevamo una vera e propria guida spirituale.

In quel periodo io ero presidente dell’Azione Cattolica, che, in quegli anni, era molto fiorente e non avere un parroco stabile era la nostra maggiore preoccupazione. Anche se noi a San Vitaliano avevamo un prete Don Peppino Esposito, il quale ogni tanto ci dava qualche consiglio e ci stava molto vicino, ma non rappresentava per noi una guida spirituale stabile.

Allora facemmo una grande riunione dell’Azione Cattolica e invitammo anche il nostro Vescovo Monsignor Binni e ci incontrammo nel convento delle suore. Durante questa riunione, io, in quanto presidente dell’Azione Cattolica, chiesi esplicitamente al Vescovo di mandarci un sacerdote stabile che potesse esserci di guida.

Quell’incontro fu effettivamente molto salutare, infatti a distanza di poco tempo arrivò Don Gennaro. Quando arrivò a San Vitaliano, correva l’anno 1956 e il nostro paese era sprovvisto di un Sindaco.

Vi era il commissario prefettizio e non vi era nessun’altra autorità, tant’è vero che noi Azione Cattolica accogliemmo Don Gennaro alla vecchia stazione della Circumvesuviana, da lì lo portammo nella chiesa parrocchiale e successivamente nella canonica, dove io feci un intervento di augurio. Da lì nacque una florida attività da parte di Don Gennaro, che al tempo era una persona molto attiva e molto importante.

Nell’ambito diocesano era diventato un punto di riferimento e per noi fu una grande conquista. Tra noi Azione Cattolica e Don Gennaro non solo ci fu quella sintonia che ci unì, ma noi fummo di aiuto a lui e lui fu di aiuto a noi. Fu però di aiuto innanzitutto alla nostra comunità parrocchiale, avevamo bisogno non solo di avere una guida spirituale, ma anche di qualcuno che riuscisse a penetrare nel paese e concepire tutte le sue sfaccettature.

Egli dimostrò di essere una persona molto aperta, aiutò moltissimo e cercò di capire e conoscere subito la gente e il paese stesso. Fu di grande aiuto anche nel periodo elettorale, fu la persona più idonea per fare da intermediario per creare degli incontri tra il partito della Democrazia Cristiana e l’avvocato Masi, per fare in modo che a livello Sanvitalianese ci fosse un accordo per poter creare un’amministrazione comune. E ci riuscì.

Questa unione diede la possibilità al comune di San Vitaliano di poter creare il progetto per il risanamento igienico-sanitario del paese, dove furono eliminate le vasche assorbenti, i dislivelli che esistevano all’epoca e furono fatte le fognature in tutto il paese.

Successivamente, anche quando non sono stato più presidente dell’Azione Cattolica, gli sono stato vicino e qualsiasi cosa si facesse, ero presente come punto di riferimento. Mi piace inoltre ricordare quanto impegno ha profuso dopo il terremoto per l’integrazione degli esodati napoletani qui a San Vitaliano.

Nel 1962 Don Gennaro sposò me e mia moglie nella chiesa della cappella. Nel 1966 festeggiammo il decennale della sua presenza a San Vitaliano ed io in quel periodo ero Sindaco e sempre nel convento delle suore facemmo la festa. Facemmo gli auguri a Don Gennaro ed io feci presente che lo avevo accolto da presidente dell’Azione Cattolica ed in quell'occasione come sindaco gli facevo gli auguri.

Don Gennaro per San Vitaliano è diventato un’istituzione, un punto di riferimento, perché con molto garbo, con molta mediazione, con intelligenza ha portato avanti non solo il discorso spirituale-ecclesiale, ma anche il discorso di affratellamento di tutto il paese, siamo cresciuti insieme, ed anche con l’Azione Cattolica ha sempre portato avanti il discorso ecclesiale ed il discorso di crescita dei ragazzi. Don Gennaro è stato per circa 50 anni parroco di San Vitaliano, ed è stata effettivamente una persona degna e amabile, ma soprattutto è stato un punto di riferimento. Io gli sono stato vicino non semplicemente come persona, ma come amico. “

Così si conclude il ricordo dell’avvocato Salvatore Marotta su Don Gennaro Falcone. Ricordo espresso con il sorriso stampato sul viso, con il cuore e la memoria agli anni che furono, ad una persona straordinaria che ha lasciato nel cuore e nella memoria dell’avvocato e di un paese intero, che ha saputo accoglierlo ed amarlo per ciò che era e ciò che ha fatto; segni indelebili che riecheggeranno nella storia di San Vitaliano.

Matteo Perrone 

( foto : Anna Russo - gruppo Sei di San Vitaliano se)